Si parla di Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) quando una più competenze della Lettura, Scrittura e Calcolo risultano non funzionali, non si sono sviluppate in modo autosufficiente. Esistono dei test standardizzati che valutano questi disturbi attraverso il possesso o meno di competenze che poi vengono confrontati con i dati prevedibili medi.
Si parla di Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) quando una più competenze della Lettura, Scrittura e Calcolo risultano non funzionali, non si sono sviluppate in modo autosufficiente. In particolare esistono dei test standardizzati che valutano questi disturbi attraverso il possesso o meno di competenze che poi vengono confrontati con i dati prevedibili medi. Oppure un altro metodo di diagnosi è misurare, attraverso test psicometrici standardizzati, l’età di lettura, scrittura e calcolo; quando la somma ottenuta è inferiore di almeno due anni all’età cronologica del soggetto e/o all’età mentale nonostante una adeguata scolarizzazione, allora si parla di DSA.
E’ importante fare una diagnosi precoce dei disturbi, perché nei casi in cui la diagnosi viene fatta tardivamente, le difficoltà di apprendimento possono essere scambiate per pigrizia o svogliatezza nell’ambito scolastico del bambino. Infatti molto spesso il bambino, dato che per poter svolgere un minimo di un compito scolastico fa un notevole sforzo di concentrazione, succede che rinuncia. Così cominciano una serie di situazioni spiacevoli e frustrazioni a casa e a scuola; a scuola perché, quando il problema è scambiato per pigrizia e svogliatezza del bambino, lo si sottopone a letture davanti alla classe o svolgere calcoli alla lavagna , peggiorando così la situazione; e a casa succede lo stesso, infatti i genitori condizionati anche dagli insegnamenti, rimproverano il bambino e di solito la punizione più frequente è quella di fare altri compiti scolastici a casa. Il bambino così comincia a perdere l’autostima, si sente frustrato, diverso dagli altri e impotente perché nonostante gli sforzi non riesce ad ottenere una determinata acquisizione. Per questo una diagnosi precoce è fondamentale, non solo per le frustrazioni che prima abbiamo affrontato ma anche per iniziare il prima possibile un intervento risolutivo, un intervento che sia abilitativo e /o terapeutico personalizzato in relazione alle caratteristiche neuropsicologiche del bambino, emerse nelle valutazioni.
Le cause dei DSA non sono ancora chiare, ci sono state tante e diverse teorie al riguardo, teoria genetica e biologica, neurologica, ambientale; ciò che preme sottolineare è che il bambino con DSA non ha deficit sensoriali (problemi di vista o di udito), basso livello intellettivo o ritardo mentale oppure gravi problematiche affettive o emotive. Infatti una caratteristica dei DSA è la loro specificità. Le difficoltà sono presenti in una o poche aree circoscritte dell’apprendimento, mentre il funzionamento intellettivo generale del bambino rimane intatto. Questa discrepanza tra intelligenza e abilità scolastiche è un criterio fondamentale nella diagnosi dei DSA.
Tra i Disturbi Specifici dell’Apprendimento i più importanti sono:
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La Dislessia |
La Dislessia è un disturbo che si presenta con difficoltà lieve, medio o grave nella lettura, nella comprensione dei testi e dei numeri, nella memorizzazione delle definizioni e nella memorizzazione dei termini specifici. Il bambino o lo studente con dislessia presenta lentezza nell’associare parola e suono, confonde i suoni simili (ad esempio “d” e “t”); il dislessico non apprende attraverso le parole ma ha bisogno di imparare attraverso l’esempio concreto e la sperimentazione. Inoltre è molto utile preparare per l’alunno con Dislessia uno schema riassuntivo dove l’insegnate guidi lo studente. Infatti la Dislessia non è solo un problema di lettura ma anche di metodo di apprendimento.
Spesso i bambini con dislessia presentano problemi nel linguaggio nei primi tre anni, poi sarà la scuola che metterà in evidenza questo problema perché il linguaggio scritto e orale è alla base delle attività didattiche, un problema che, quindi, già c’era. Generalmente a questo segnale evidente se ne aggiungono altri: quando il bambino parla usa parole diverse credendo che il significato è uguale, non memorizza parole nuove, non riesce a capire tutto ciò che gli viene detto, tutto gli risulta troppo complesso.
La Dislessia non è una conseguenza di disturbi psicologici, non è una malattia, non è un deficit dell’udito o della vista, non è un disturbo neurologico anzi molto spesso l’intelligenza è al di sopra della media. La dislessia è quindi un disturbo dell’apprendimento.
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La Disortografia |
La Disortografia è un disturbo specifico della scrittura; i segni più evidenti possono essere omissioni di parola o parti di parola (pote invece di ponte), sostituzioni di grafemi (guffia per cuffia), inversione di grafemi (al per la), errori ortografici o fusione di parole (lago invece di l’ago). La Disortografia comporta un grande sforzo per il bambino nei compiti scritti e così, molte volte, ci rinuncia sembrando un alunno pigro e disattento. Una volta diagnosticato questo disturbo è utile un intervento di logopedia e neuropsicologico.
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La Discalculia |
La Discalculia è il disturbo dell’apprendimento relativo ai numeri e al calcolo, spesso è associata alla dislessia. Ebbene precisare che non si tratta di una semplice difficoltà che tutti possono avere in matematica, disciplina affascinante ma complessa, ma di uno specifico disturbo del sistema dei numeri; coinvolge, ad esempio, l’acquisizione di abilità semplici, come ad esempio la scrittura e lettura dei numeri e il sistema del calcolo (memorizzazione delle tabelline, procedimento in calcoli semplici etc.).
La Discalculia viene suddivisa in primaria e secondaria.
- Primaria quando è presente il solo disturbo delle abilità numeriche e aritmetiche;
- Secondaria quando la Discalculia si presenta associata ad altri disturbi dell’apprendimento, come la dislessia , la disgrafia etc.
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La Disgrafia |
La Disgrafia è un disturbo specifico della scrittura relativo alla riproduzione di segni alfabetici e numerici. Non è semplicemente avere una brutta scrittura ma disordine e difficoltà nella scrittura. Normalmente i primi sintomi del disturbo si evidenziano dopo i primi anni di elementari; infatti i primi anni si pensa che stesso lo sforzo della scrittura comporta una scrittura disordinata e irregolare. Il bambino disgrafico si distingue con atteggiamenti tipici del disturbo: la penna viene impugnata in modo scorretto; scrive a scatti senza fluidità, o troppo veloce o troppo lento; esercita una pressione talmente forte sul foglio tanto da poterlo forare; le lettere spesso sono di dimensioni diverse, alcune piccole altre grandi, difformi oppure non completate; lo spazio tra le parole non è regolare o troppo o talmente poco da accavallare le parole; la scrittura non rispetta la riga di allineamento ma o sale o scende, uscendo anche dal foglio; spesso il dislessico non scrive da sinistra verso destra ma da destra verso sinistra; la scrittura dei numeri o il disegno di figure geometriche è irregolare, incompleto o illeggibile. Anche la copia o il dettato diventano un problema perché presuppone un doppio sforzo, sia la decodifica visiva o sonora della parola che la sua riproduzione sul foglio.